sabato 30 marzo 2013

mercoledì 6 marzo 2013

Firenze - Livorno: Verrà il Cacciucco e avrà i tuoi rutti.


Sabato 02-03-2013 mattina.   Finalmente c'è il sole.   Arrivo insolitamente primo alle Cascine. 
A breve mi raggiungono il Rampicone ed i due Lei.   Intorno a noi sciamano, in gran spolvero e tirati a lucido, i ciclisti che parteciperanno alla Gran Fondo di Firenze.   Vedendoli, l'invidia ci rode non tanto per le bici spaziali e le tute lamé, ma per le compagne che sono al loro seguito e che che amorevolmente li assistono: fidanzate, mogli e amiche li accudiscono mentre si preparano alla gara.   Porgono indumenti e asciugamani, reggono la bicicletta mentre l'"omo" finisce di prepararsi, aggiustano cappelli e sciarpe e si dispongono ad aspettare i loro campioni per lunghe ore, fino a quando questi ultimi avranno finito di divertirsi.   Noi no, siamo soli al mondo e dovremo tornare in treno, anche se "qualche cicloamoroso" - in passato - si era offerto di garantire il servizio scopa con apposito furgone.
Il gruppetto di marziani più vicino a noi ha per sponsor tale "Oliviero Sport", e questa scritta ricorre su  diverse maglie.   Li guardiamo mentre oliano e si oliano, incantati.   Alla fine scatta il Genio Cicloamoroso.   Leo I urla: "OLIVIERO BUCO!!!" al loro indirizzo, e ce ne andiamo.
Un vento insolitamente a favore ci spinge verso Albi a Lastra a Signa e poi verso Empoli, Fucecchio e Cascina.   Il vento ci vuole bene anche sull'Arnaccio, e in un baleno siamo a Livorno.
Cerchiamo l'"Angelo d'Oro".   Ha cambiato gestione da poco, potrebbe rivelarsi una delusione.
Parcheggiate le bici, non ho il coraggio di entrare: il pericolo "trasformazione in ristorante à la page" è in agguato.   Mi decido e apro la porta.   Vedo a sinistra un pianoforte: AAAARGHHHH!   E' finita!
Per fortuna il proprietario parla livornese, ci sono le tovaglie a quadri e belle famiglie grezze livornesi che stanno mangiando... proviamo!
Arrivano cozze vòte, antipasti di figura e di poca sostanza e un cacciucco novelle cuisine.   Tutto questo mi procurerà fastidi addominale nei due giorni seguenti: insomma, non ci siamo.
Ma la permanenza al ristorante è stata comunque meravigliosa: il dibattito cicloamoroso, nonostante il cibo facesse caà, si è sviluppato lo stesso ed ha spaziato dalla politica (Grillo su tutti) alla società, dalla famiglia al lavoro, dalla salute (i primi malanni incombono) a "colei intorno alla quale gira la Terra".   Abbiamo volato tanto alto che una coppia seduta al tavolo accanto, andandosene, ci ha fatto i complimenti per la disamina - attenta e illuminante - da noi sviluppata intorno ai temi caldi del momento.
Sono seguiti la pennica d'ordinanza su una spiaggia bombardata, il ponce dar Civili ed il rientro lento in treno.

Una giornata spesa bene.

Il Moro di Signa.

martedì 1 gennaio 2013

Petit Noel 2012

Petit Noel 2012,
ovvero di come i Cicloamorosi abbian perso DUE RUOTE, di come Beppe ne abbia messe in campo QUATTRO e di come tutto questo sia AMORE!!!
Link per queste foto: Petit Noel 2012














venerdì 14 settembre 2012

Il Patrono dei Cicloamorosi


Oggi sono stato a Camaldoli e ho visitato l'Archicenobio.
Dalla penombra è emersa una rugosa tela raffigurante l'antica immagine del Santo Romualdo Abbate....
Sorpresa, Sorpresa !...
Una straordinaria rassomiglianza o un miracolo della fede ?!
Miracolo forse dovuto alla notte di penitenza che il nostro Leo Uno ha condotto a termine  resistendo in devota postura alle puzze di Alberto con il solo ausilio di una banana ( vedi particolare della buccia sulla testa ), lo quale frutto non si può con certezza  affermare  se sia stato consumato per bocca oppure per altre vie ? ! Chissà…
Dite la vostra, uomini di buona volontà.
Esprimetevi !

Il Presidente 

giovedì 6 settembre 2012

Terminillo, impresa di fine estate.

Venerdi 31 agosto: Orte - Pranzo al Dopolavoro FS - Zingara tiranculo - Terni - Rieti - km. 80
Sabato 1 settembre: Rieti - Terminillo - Rifugio Sebastiani con ricca mangiata - Leonessa - Cascia - km. 75
Domenica 2 settembre: Santa Rita - Visso - Colfiorito - Foligno - km. 90


Il viatico presidenziale ai prodi
 
Quando salgo il Terminillo
nella sella ci ho uno spillo...
M'alzo quindi sui pedali
per aver minori mali...
E così - ah li mortacci ! -
ci ho gli spilli nei polpacci...
La morale è presto detta:
per arrivare bene in vetta
poco t'alzi, molto meni,
usa il cambio e non i freni !
( Ciulli 1984 - Scalate d'antan )

Potete trovare l'album degli orrori qui:

Album Terminillo di fine estate

giovedì 26 luglio 2012

Impresa di inizio estate


Sabato 21 - Firenze - Londa - Croce ai Mòri - Stia - Camaldoli di 90 chilometri
Domenica 22 - Camaldoli - Poppi - Talla - quasi Pratomagno - Loro - Montemarciano - San Giovanni Valdarno di 70 chilometri.
Link alle foto dell'impresa: 
Foto Impresa Camaldoli + Ciulli fine luglio 2012

Mont Ventù, Mont Ventù,
chi s'arrampica lassù ?
S'ode un suono di tamburo ...
Forse, o voi zoccolo duro ?
Noi che andiam sempre più piano
vi guardiamo dal divano.
Ma comunque siamo pronti
ad andar su sette ponti.
Facciam pure una salita,
variegata ed ammansita
da rapporti convenienti
a color che non han denti..
Solitari e orbati tanto
da coloro che avemmo accanto
vi invitiamo, o valorosi
e primier cicloamorosi,
ad unirvi a noi ancora
per un buon sedici all'ora
Gruppo antico, sole a picco:
lieto in core mi ci ficco !
Per il dopo pedalata
poi ci aspetta una figata:
Ve lo dico sempre in rima:
cibo, chiacchiere e piscina !
The President


Sergio ci ha evocato e... eccoci qua.
Uno Zoccolo ancora... più molle del solito: sole tre uomini a zonzo, col solita ma sempre nuovo repertorio di scherzi, salite, sudore e vino, con arrivo in piscina da Luciana e Sergio, col Gran Finale della "Visione della Tappa conclusiva del Tour 2012" vissuta piacevolmente sul divano, in fondo al rettilineo.
Bello.
Il Moro di Signa

domenica 13 maggio 2012

Laureato anch'io!

Il nostro è un gruppo di ciclisti, podisti, navigatori, motociclisti e laureati.
C'è chi ne ha due, addirittura.
Da oggi anch'io ho la mia laurea.
Il Moro di Signa

martedì 1 maggio 2012

Odissea cicloamorosa.

Quella di Ulisse durò vent'anni, quella di Leopold Bloom una sola giornata (molto più tempo impiega il lettore a terminare l'Ulysses), quella dei Cicloamorosi durerà una settimana.
Da sabato scorso tre Cicloamorosi sono in viaggio, in bici.   Albi verso Trieste, Leo I e Simone in Albania.
Hanno iniziato i loro viaggi sabato scorso, Albi è partito da Campi Bisenzio verso Trieste col gruppo "Tandem di Pace" (sul sito potete trovare gli echi dell'impresa: http://www.tandemdipace.com/ ), Leo I e Simone sono in giro per l'Albania, da Durazzo a Igoumenitsa (o forse Patrasso), con l'idea di percorrere 500 chilometri circa.
Tutti e tre saranno di ritorno domenica sera.


Albi.
L'ho sentito oggi al telefono, stava per arrivare a Venezia.   Sta bene, mangia, pedala.   Sono in 9 a pedalare con un pullmino di assistenza.   Tappe ben disegnate e piacevoli, pranzi al sacco e cene allegre - anche se più contenute delle nostre - e lotta, fra i componenti il gruppo dei pedalatori, ad accaparrarsi Albi per la notte, tanto e tale è l'afflato che quel corpicino bistrattato sprigiona mentre dorme beato, dopo la fatica della giornata.


Leo I e Simone.
Io e Giovanni li abbiamo accompagnati sabato alla stazione, in partenza per Faenza e poi Ancona e poi traghetto per Durazzo, e poi l'Ignoto.
L'idea è quella di andare verso sud fra costa ed interno, per arrivare in Grecia sabato prossimo e quindi tornare col traghetto ad Ancona.
Dall'Albania mi arrivano frammenti di SMS che narrano sì delle difficoltà ma soprattutto delle gioie che i nostri eroi stanno vivendo in quel Paese sconosciuto.
Proprio a questi frammenti di conversazione vorrei lasciare la parola sintetizzando (in versi) i messaggi dei nostri:


Rapaci cani ringhiosi
Montagne infinite
Femmine meravigliose
E un solleone.


E io?   Io son qui che aspetto la prossima impresa.
Per vedere le foto della partenza da Firenze di Leo I e Simone:
Partenza in treno da Firenze



Il vostro Moro di Signa.




giovedì 26 aprile 2012

Compleanni Cicloamorosi.

Il giorno 19 aprile, data scelta quale onorevole compromesso fra tutti i compleanni dei festeggiati (di modo che alla fine si è beccato l'unico giorno in cui NESSUNO compiva gli anni), il giorno 19 aprile - dicevo - i Soliti Quattro Gatti + Beppe + Giovanni (né Ciclo né Poeta, per ora) si sono dati convegno presso il Ristorante "+45" (nomen omen) di Oste di Monteurlo per gozzovigliare.   Il ristorante, gestito dall'Oste della Malora, è famoso per le carni esotiche che offre nel menu: si va dal cinghiale al cervo al canguro ma, nonostante i nomi siano diversi, il palato fatica a cogliere le differenze fra i tagli dei vari animali proposti, ed in egual misura a malapena distingue i differenti sapori e retrogusti dei vari vini di cantina serviti nel corso delle libagioni.
Qui, a seguire, vi offriamo il link per visionare le foto della serata, iniziata con una sorta di caccia al tesoro alla ricerca del ristorante, perfettamente nascosto e mimetizzato nella banlieue monteurlina, e terminata col più classico dei "Puttan Tours" a Novoli che Beppe, al ritorno, ha insistito per effettuare nonostante fossero le 2 di notte, incurante del fatto che sua figlia Sabrina lo aspettasse alzata, insonne e trepida, presso la comune dimora.
Quanto alle foto, il Genio Multimediale che le ha scattate, Ser Albi da Signa, ha pensato bene di "seppiarle"; non so se in onore all'età non più tanto verde dei festeggiati oppure come.... e qui mi strofino scaramanticamente i gioielli di famiglia, come book fotografico già pronto per la "lapida" (come romanticamente la chiamano ad Arezzo) del Gruppo dei Cicloamorosi, evidentemente destinato, nelle sue personali elucubrazioni, a durare ancora per poco.
Ecco il link:
Foto dei Compleanni Cicloamorosi
Il vostro Moro di Signa

lunedì 26 dicembre 2011

domenica 25 dicembre 2011

LA LEGGENDA DELLA TESTA DEL TORO


Sulla fiancata sinistra di Santa Maria del Fiore, su una colonna portante, si può scorgere la testa di un toro che sporge dal cornicione. Circolano due versioni sul perché di quella collocazione.
Secondo alcuni fu posta da uno dei “mastri muratori” per onorare tutti gli animali che contribuirono alla costruzione del Duomo. Infatti,  la testa non è quella di un toro ma di una vacca.
Un'altra versione, invece, dice che la testa è quella di un toro e che fu  posta in quel preciso punto per sbeffeggiare un fornaio che abitava proprio di fronte alla Cattedrale.   Si diceva che la moglie di questo fornaio fosse stata l'amante del mastro carpentiere che lavorava all'opera del Duomo.
La tresca fu scoperta e i due amanti vennero denunciati e condannati. Il mastro carpentiere volle allora vendicarsi collocando la testa del toro “cornuto” in quel preciso punto.   In tal modo il fornaio, ogni volta che  si affacciava alla finestra, si trovava di fronte la raffigurazione allegorica del torto subito.


Beppe.

martedì 20 dicembre 2011

LA COMPAGNIA DEI BUONOMINI


Un tempo usava, dopo la morte di una persona, offrire del denaro  (da parte di congiunti o conoscenti) per ottenere una diminuzione degli anni da trascorrere in purgatorio dal defunto, chiamata indulgenza plenaria. Questa usanza provocò in Germania l'ira di un monaco agostiniano, Martin Lutero, in quanto anche in quella nazione  prosperava la vendita delle indulgenze plenarie. Martin Lutero gridò allo scandalo in quanto non si poteva pensare che un'anima si potesse salvare con il denaro, bensì con la fede. Da qui la nascita del protestantesimo (1517) contro la Chiesa Romana. Un esempio interessante della vendita delle indulgenze si ha nella Chiesa di San Martino, davanti alla Pretura di Firenze, dove ancora esiste una cassetta in pietra serena nella quale venivano messe le offerte di denaro, e chi faceva  un'offerta  si risparmiava duemila anni di purgatorio. Nella cassetta venivano messe anche le lettere delle persone ridotte in povertà che si vergognavano a stendere la mano per ottenere una elemosina, i "poveri vergognosi".  Alla Chiesa faceva capo la Compagnia dei Buonomini, che col denaro raccolto dalla cassetta provvedeva ad aiutare le persone che ne avevano fatto richiesta. Quando la cassetta era vuota, i Buonomini accendevano un cero o una candela davanti all'immagine di San Martino per avvertire la popolazione che c'era bisogno di aiuto. Proprio da questa usanza deriva il detto: “essere ridotti al lumicino” per indicare una situazione di estrema indigenza.
La cassetta delle elemosine esiste ancora e reca questa scritta: “Ogni volta che uno fa una elemosina ai poveri vergognosi dell'Opera di San Martino  acquista anni duemila di indulgenza plenaria”.



Beppe

giovedì 15 dicembre 2011

UN PASSO DOPO L'ALTRO


Lentamente, pedalando, tornavo a casa dal centro. Come al solito alternavo le mie pedalate con tratti fatti a piedi fino a quando, per il dolore ai piedi,  desistevo dal camminare e  decidevo di rimontare in sella. La bella giornata autunnale mi faceva godere il parco delle Cascine, mi beavo  del sole che spariva sul filo dell'Arno, nell'ora del tramonto. Il parco è rimasto uno dei luoghi, più o meno sicuri, per circolare in bicicletta o passeggiare a piedi. Vi transito ogni giorno tanto che oramai mi viene spontaneo salutare con uno sguardo tutti gli alberi che sorpasso, da quanto mi sono familiari.
Quindi, attraverso il ponte della tranvia  dirigendomi verso casa. Nell'ultimo tratto, vicino al campo sportivo di via del Pollaiolo, mi fermo al semaforo e attendo che sia verde per potere attraversare in sicurezza.
Finalmente posso attraversare, faccio due passi con la bicicletta a mano  verso l'altro marciapiede che però non riuscirò mai a raggiungere. Quando riapro gli occhi guardo in alto e vedo nient'altro che una bianco soffitto. Mi accorgo di essere sdraiato su una lettiga. Stupore e sgomento improvvisamente  mi colgono: non so capacitarmi. Mi si avvicina  qualcuno che mi domanda se non ricordo niente dell'incidente. “Quale incidente?” Rispondo che non ricordo niente,  tranne di aver attraversato sulle strisce pedonali con il semaforo verde,  in piena sicurezza.
Al Pronto Soccorso mi informano che sono stato investito da un giovane in motorino. Il trauma alla testa e le varie ferite riportate sul corpo mi hanno  reso per molti minuti incoscente, fermando i miei ricordi al semaforo. Ripresomi dal trauma, sono iniziati i controlli sulle parti colpite  del mio corpo. La lacerazione nella parte posteriore della gamba sinistra si presentava con perdita di sostanza che mi fu subito suturata, unitamente alle altre ferite; quindi mi fu fatta la TAC e poi fui immobilizzato al letto per 5 giorni. Prima di uscire dall'ospedale mi è stata fatta una nuova TAC che risultava normale. Ora sono a casa e, tranne qualche piccola vertigine, posso camminare su e giù per il mio ingresso (sette metri in tutto), come fossi agli arresti domiciliari. Sto ripensando al tema che ci siamo dati per il prossimo numero di Aghi di pino:” Un passo dopo l'altro”. Riflettendo su quanto mi è successo ed ho descritto mi viene facile pensare che, se al primo passo non ne fosse seguito un altro,  non sarei finito all'ospedale. Però riflettendo, tutto sommato, sono stato miracolato: potevo  anche morire.


Beppe

giovedì 13 ottobre 2011

Pedalando sul Montalbano, una mattina.

Ci siamo incontrati finalmente sul Montalbano, per strade diverse ma ci siamo incontrati. Il più avventuroso è stato Leonardo, l'imprenditore delle coperture, che si è fatto il San Baronto: dice che da Casalguidi al santo ci ha messo 20 minuti; Giovanni, che da Vinci - cioè sulla strada facile - ce ne ha messi più di 50 di muniti, ci crede. D'altra parte non tutti sono campioni e la classe non è acqua. Arrivato primo, Leonardo è stato premiato con l'onore di accendere il fuoco. Gli altri, Martin, Leo 2, Albi, sono venuti su da Montelupo, Sovigliana, tutto un mangia e bevi tanto per farsi venire l'appetito. Le altre, Marina, Rossella e Manuela, non hanno voluto faticare e si sono servite della macchina. Idem Laura, giustificata perché tornava dal lavoro. Tutti e tutte, comunque, hanno sgranato e conversato allegramente. Chi non c'era si prepari per una prossima primavera (oddio, odio la rima!).

Giovanni.

venerdì 9 settembre 2011

Il Cristo delle Dolomiti.


"Ciclismo è sofferenza."

Il Calibano del Fedaia.


"Uno spettro si aggira per rifugi..."

Casa di Riposo per Cicloamorosi.


"I'zio gli ha bisogno di un po' d'aria."

domenica 28 agosto 2011



Agosto 2011

Albertino, Leo Uno, Franco

Evviva !

domenica 22 maggio 2011

domenica 24 aprile 2011

Bici Nòva - Zio Vecchio.




E' una Cannondale CAAD 8, cambio Shimano Tiagra con ricca tripla, e ci ho già fatto... 0 chilometri. Sabato c'era pioggia, domenica era Pasqua e lunedi troveremo qualche altra scusa.
Perché, anche se la bici è nòva, lo Zio è sempre quello e di un anno più vecchio, dal 21 aprile.

Perché bici e cambio stranieri?
Lo sapete, vero, che per non aver problemi nella vita si devono seguire queste semplici regole?
  • Bici americana
  • Cambio giapponese
  • Moto giapponese
  • Auto tedesca
  • Donna a pagamento
Semplice ed economico, no?

Zio Frenchi