mercoledì 31 dicembre 2008

lunedì 29 dicembre 2008

ritrattini cicloamorosi


nome: Franco
nome da ciclo : i'moro
categoria: parliamone
appartenenza cicloamorosa: socio fondatore

venerdì 26 dicembre 2008

giovedì 25 dicembre 2008

Notizie e Curiosità


...pedalare è un ' arte, o come ve lo devo dire ?! Sergio

martedì 23 dicembre 2008

Ritrattini Cicloamorosi


nome originale : Luciana
nome da ciclo : first lady
categoria : zietta
appartenenza cicloamorosa : da abbastanza...

lunedì 22 dicembre 2008

Foto e VIDEO qui a fianco!!!

Qui ci sono i collegamenti alle foto e al Canto di natale dei Cicloamorosi!!!
Siamo su iutub!!! Ci possan vedé anco 'n Papuasia!!!

Ecco a voi il vincitore del Gran Premio Fedeltà Cicloamorosa 2008 !
Il Presidente

Il Petit Noel!


sabato 20 dicembre 2008

venerdì 12 dicembre 2008

martedì 25 novembre 2008

lunedì 24 novembre 2008

ritrattini cicloamorosi


nome originale : Leonardo
nome da ciclo : LeoUno - El Graspa - Zio Gavia
categoria: zio
appartenenza cicloamorosa: socio antico

Campionato Sociale

PRELUDIO AL CAMPIONATO E DOPO

Dall'immagine s'intuisce  dove avete partorito l'idea del luogo di svolgimento del campionato, dalla foto della nave..? Voi che andate per mare non sarà mica stata ancorata alla pescaia di  Varlungo...quella che Franco doppiò in tempi andati?

Per le cibarie poco si nota: varie bottiglie e bicchieri vuoti, con i soliti affettati sparsi. Però l'espressione della foto è significativa:Simone sembra che stia per avere un conato di vomito trattenuto ed esploso dopo lo scatto. Alberto sembra già in stato di abbandono dopo aver fatto uno dei sui  origami...Franco sorridente sembra sdrammatizzare la scena, lo vedete scherziamo.!!!

Per quanto riguarda il campionato complimenti alla Franca che vi ha ripreso di culo, la vostra parte migliore...e poi la premiazione sul podio traballante del trio Lescano. Della torta niente da dire: grezza ma deve essere stata  senz'altro buona. A proposito chi ha tagliato la striscia di asfalto? Senz'altro Leonardo 1, conosce la zona...

domenica 23 novembre 2008

CAMPIONATO SOCIALE!!!

Leonardo I!!! La prova consisteva nel tagliare per ultimi una striscia di asfalto di fronte al ristorante. Ecco, in ordine, il fotofinish, il podio e la tortazza di fine pranzo.
Tutte le altre foto le trovate cliccando sul collegamento qui a lato ===>
Foto di Anna Franca


giovedì 20 novembre 2008

Preludio al Campionato

Vi chiederete dove è nata l'idea del Campionato Sociale a Monte Urlo da disputarsi il 23 (buco di culo) novembre. Ebbene, l'idea è stata partorita (dar bùo der culo, no dalla passera e men che mai dar cervello) in questa occasione raffigurata in foto qui a lato.
Al primo che indovina dove siamo, cosa abbiamo mangiato e quanto abbiamo bevuto un Jolly BONUS (una uscita gratis o il raddoppio dei punti) da giocare in qualunque occasione, anche in occasione del Campionato Sociale!

Vostro irbix.


domenica 16 novembre 2008

A proposito di posizioni in sella...


...che ne dite di questa del nostro Piero ? Si attendono commenti Il Presidente

sabato 15 novembre 2008

L'angolo dei bambini: Posizione in sella dei CicloAnoròsi


...ideale per le salite lunghe lunghe. Sergio

sabato 8 novembre 2008

Domani in Moto


Domani domenica niente bici, si va in moto per l'ultimo appuntamento della stagione.

Poi bici, Campionato Sociale e Petit Noel. In moto abbiamo VINTO!!! Primi nelle rispettive categorie io, Andrea e Patrizio! Seguiranno foto; intanto vi faccio vedere che anche nel motociclismo ci si veste e ci si trucca.
Irbix
P.S.: a me potevano dare un altro numero però, eh?

martedì 4 novembre 2008

domenica 2 novembre 2008

Halloween e 2 novembre

Mamma mia che impressione!!!
Chiara

giovedì 30 ottobre 2008

Dopo aver vagato senza esito lungo le sconosciute strade del nostro Blob...Il nostro valido navigatore Franco, da buon Virgilio, ha saputo indicarmi la strada giusta fino alla meta. Grazie Franco, il tuo amico Beppe. 

ma cos'è questa crisi...


questo interessante commento grafico alle note vicende dell'economia globale è stato estratto dalla prima pagina del Vernacoliere, il glorioso mensile caro allo zoccolo duro dei Cicloamorosi.

mercoledì 29 ottobre 2008

Bucaioli, c'è le paste!

Salve, ce l'ho fatta anch'io; si spera.
Beppe il Ferroviere

martedì 28 ottobre 2008

Sò tornato!

Missione compiuta, Canada e Nord America conquistati, ora tocca alla bici; dobbiamo chidere bene l'anno.
Saluto la riconquista del primo posto in Classifica uscite da parte del Presidente: Sergio, l'era l'ora!

Con mio conato stiamo studiando una formula assolutamente demenziale per il Campionato Sociale, vedremo.

Rox, ti vogliamo sul BLOB! Per quanto riguarda l'uso della bici ed i carrelli porta bimbo in Canada la situazione è la seguente: incontrati pochi ciclisti vestiti, truccati ed intabarrati (maschi... poi vedrete perché l'ho voluto precisare...) perché lì fa già un freddo birbone. Dei carrelli porta bimbi nemmeno l'ombra; tutti tendono a lasciare mogli e bimbi a casa per evitare rotture di coglioni... un po' come succede qui, tranne che fra i Cicloamorosi.
irbix, il Moro di Signa

domenica 26 ottobre 2008

Uscite cicloamorose oppure solo Entrate amorose ?


Una domenica mattina di una qualsiasi Uscita pedalata dei Cicloamorosi. In cima alla salita del Gabbiano un signore appiedato con bici. Guardando nella direzione da cui proviene il nostro vediamo alle sue spalle, vicino al folto del bosco, un interessante cartello. Se 1 più 1 fa 2...

venerdì 17 ottobre 2008

sabato 11 ottobre 2008

Ritrattini cicloamorosi



nome originale : Anna Franca

nome da ciclo: AnnaStanca

categoria: zietta ( ...dei gatti )

appartenenza cicloamorosa : socia fondatrice

lunedì 6 ottobre 2008

Ritrattini Cicloamorosi


Nome originale: Giuseppe
Nnme da ciclo: Beppe ma anche Mitico e pure macchè macchè macchè...
categoria: Avo ( ...come pedalAvo ! )
appartenenza cicloamorosa: socio fondatore

sabato 4 ottobre 2008

Foto Zio di lauri cinto e nipotina

Commento alla foto: AIUTO ANZIANI CICLOAMOROSI - numero verde 800-801616 - tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 24.00 - le domeniche in bici - . Il Presidente

La miglior difesa è la fuga!


E senza cambi di vocale, chiaro?

Pedalare, viaggiare, forse fuggire...

Partiamo. Io e Anni. Torniamo il 27/10.

Andiamo qui a lato.
No, no, non andiamo in culo, andiamo in Canadà, tutti gli ossi in qua e in là (su qui e su qua l'accento non va).
Un bacio a tutti voi.
irbix (il moro di Signa) e Anni.

venerdì 3 ottobre 2008

ECCOCI QUA...


carissimi cicloamorosi pubblico foto con corona in alloro del Cicloamoroso Dt. Piter Poggilinum il giorno della sua LAUREA......come potete vedere io sono in completa adorazione.....non trovate che è uno ZIO molto affascinante.

venerdì 26 settembre 2008

Dopo aver letto quanto scritto da LeoDue

Torna dunque ma al culo non pensare pria che l'ottanove almeno non sia tornato ad esser 69 ! E poi non farti troppe solitarie...Il Presidente

mercoledì 24 settembre 2008

O belle fibbie !

Care belle fibbie, non avevo mai blòoggato in vita mia .

C'è sempre una prima volta .

Comunico vobis che le ultime pedalate le feci il 30 (dì) conta giugno 2008; in gentile compagnia della mia prole primigenia ;

in quel di Maremma (maiala semper!) .

Divertimmi assai !

Dopodichè calò melancholia (estiva malancholia), atque apatheia!

Ripresi domenica scorsa . In solitaria uscita : Florence - Montelupo - Florence .

89 Kilogrammi da trascinar cantando sulle canosciute strade della contea dei "Signi".

Sudoso assai fu! E tuttavia rimovesi l'endorfina intra le vene ! e per lipolpacci tutti ! [l'anima de li polpacci sua] .

Oggi portai l'antica "Bottecchia" a rifarsi il trucco chez Tommasç and Marcç di quel di Sesto . Già meccanici del signese volante . Bolide da Granturismo diverrà .

E tornerò a favvi ì cculo sulle salite della California .

A domani! Bona merde !!!

martedì 23 settembre 2008

Amici

...l' amicizia è anche essere diversi ma dormire e sognare insieme. Sergio

venerdì 19 settembre 2008

Rido tanto

Letto diverto ito tradotto cronaca da teo e tonico martin. Evviva lo lingue. Presi Dente

giovedì 18 settembre 2008

ESCLUSIVO! Il racconto di Martin tradotto da Google!

Da irbix, il Moro di Signa:

Il tedesco (inteso come lingua) non è proprio alla portata di tutti, ed il racconto di Martin pubblicato poco sotto rischia di non essere capito ed apprezzato. Internet ci aiuta a tradurne il testo con uno dei vari traduttori automatici, quello di Google. Traduzione velocissima e di grande aiuto ma.... ogni tanto l'effetto che si ottiene è esilarante.
Leggete:

Stelvio

Ogni mattina alle 7,36 con il Bähnlein di Merano Spondigna stazione principale in alto a Val Venosta. Tutta la valle è un grande frutteto. Sembra come se il Vinschgauer il mondo - e di fatto l'universo con le sue mele beglücken. Precisa orientata meleti, a volte interrotta dallo stesso link nella graduatoria permanente e viti. Tutta la valle è un modello geometrico di sfumature di verde, sovrapposte da un dolce profumo di mela. Il treno passa attraverso Silandro, dove nella parte superiore del ghiacciaio è stato il famoso Iceman. Fino alla zona è certamente noto. Stazione Spondigna, dal momento che a sinistra la strada per la valle Prad am Stelvio, a 600 mt di altezza, dove l'inizio non ufficiale inizia. Anche il treno è stato compresso con ciclisti di rottura e di ruote e siamo stati fortunati, né di un posto di trovare. Montainbiker, su strada i conducenti giovani e meno giovani, molte donne si sono riuniti presso la piazza del paese con la fontana di Prato. Ci sono tre viaggi verso il Passo Stelvio. La unserige proviene da nord dalla Etschtal con una lunghezza di 28 km, poi da sud, da Bormio, che è più breve erwas e poi la rampa da Etschtal superiore. In un arco è un pezzo di Svizzera e poi incontra la strada poco prima del vertice sulla rotta del Bormeo. Molti driver questa strada ha avuto come restituisce venuto nel tardo pomeriggio Spondigna torna alla stazione. Vai così, wasserlassen - wassernehmen, ora 9,25. La strada è bloccata per il traffico. Una lunga processione di ciclisti venti ancora fresco di questa mattina la sempre più stretta valle, ben boschive precipitando con un ruscello di montagna diritto volte, a volte sinistra. 6 Il nostro gruppo si scioglie lo stesso e ci vediamo di nuovo in cima al giogo con una differenza di tempo di 2 ore. Stilf sul villaggio e poi in una curva si può vedere al di sopra di campi di neve e il bizzarro suggerimenti dello Stelvio. Un po 'più a destra una scultura giardino con totem oggetti simili a Mater pile di indiani in Canada ricordare. Quando posso tornare anche il prossimo Hirschgeweihen sbiancato ossa e scheletro, probabilmente di ciclisti coinvolti nel consiglio di amministrazione hanno dato la loro vita. Avanti fino a raggiungere l'hotel di Gustav Thöni, il grande sciatore. Qui, tutto a posto. Break, un alimento stand, naturalmente, succo di mela, mela carote, tè e mi beisse ancora in una barra di alimentazione. Pronto-ambulanza in piedi e in elicottero per rassicurare la schnellgehenden polso. Una sedia a rotelle corsa viene oltre e fa tutto con le braccia, poi un orizzontali e alcuni ciclisti maniaco, i neonati e bambini piccoli in un rimorchio dietro herziehen. Da qui si può vedere su ripide la S-curve, il famoso turno, fino a quando il giogo hochwinden, ho ancora apprezzare 1000 mt. alto. Sulla carta sono il 15% di pendenza indicato d.h. l'ultimo 6 km è un dislivello di 900mt. di far fronte. Sul lato sinistro grauschwarze boulder campi e sul ghiacciaio lingue, Ortler massiccio. La pendenza è ora sempre più grave. Al 24 piegare nuovamente fermarsi e aria. Ci sono un totale di 48 giri, alcuni dei quali sono i nomi di celebri ciclisti. Ho letto Rebellin e Pantani, ma concentrarsi su contare i turni. Nel 180 ° turno può essere un po 'di slancio. Ma questo 5-10metres quindi ricco ma non per molto. Nel 18 ° Piegare quindi una pausa, poi al 14 °, 10 ° ecc L'aria è un po 'stretti. Un ciclista è in mezzo alla strada. Cattive memorie in aumento in me. Ho sentito l'elicottero e ambulanza heraufkommen. Il giorno seguente ho letto in Alto Adige popolare giornale, tuttavia, che si tratta di un fungo avvelenamento e che l'elicottero piloti ha avuto con sintomi di avvelenamento riconoscere il servizio. Gli ultimi 5 giri non posso che andare a rompere, vale a dire. Strada gradi un solo pezzo e poi sostare in curva. Ora dobbiamo sempre qualcosa da mangiare. Bene, ho finalmente sopra. Il segno dice Passo dello Stelvio - Silfser giogo mt. 2876, con l'onorario nome di "Cima Coppi", in onore del grande ciclista, che prima di 60/70Jahren ancora alcuni sentieri di ghiaia herausgefahren leggendaria vittoria. Qui tummelt una folle massa ciclisti e trovo quasi nessun posto dove anche fuori la mia bici. Per quanto riguarda l'hype con bancarelle e stand di bere birra e mangiare la ausgemergelten eroine e gli eroi per il deficit alimentare di portare di nuovo pari: due BIERES s'il vous plâit, pas de quoi! Il giornale riferito il giorno successivo Teinehmern del 7500. Ho avuto 4 ore per la salita. Leo, il nostro miglior pilota, se fosse in meno di 3 ore e gestito Piero, il nostro tormentato Senior con 65 anni di 5 ore.
Zio Martin - Il Barone Rosso

martedì 16 settembre 2008

Stilfser Joch

Si, nella Valvenosta si parla tedesco, diciamo una lingua che somilia al tedesco. Percio ci vuole anche il racconto della nostra gloriosa salita in TEDESCO. Voilà il mio romanzo:

Stilfser Joch - Stelvio
Morgens um 7.36 mit dem Bähnlein von Meran Hbf nach Spondigna im oberen Vinschgau. Das ganze Tal ist ein grosser Obstgarten. Es scheint, als wollten die Vinschgauer die Welt - ja das Universum mit ihren Äpfeln beglücken. Präzis ausgerichtete Apfelplantagen, mal unterbrochen von ebenso in Reih und Glied stehenden Weinstöcken. Das ganze Tal ist ein geometrisches Muster von Grüntönen, überlagert von einem sanften Apfelduft. Der Zug fährt durch Silandro, wo man oben im Gletscher den berühmten Ötzi fand. Till hat die Gegend sicherlich gut gekannt. Stazione Spondigna, da geht die Strasse links talaufwärts nach Prad am Stilfserjoch, mt 600 hoch, wo der inoffizielle Start beginnt. Schon der Zug war brechend voll mit Radfahrern und Rädern und wir hatten Glück, noch einen Platz zu finden. Montainbiker, Strassenfahrer jung und alt, auch viele Frauen sammelten sich am Dorfplatz mit dem Brunnen in Prad. Es gibt drei Anfahrten zum Stelviopass. Die unserige kommt von Norden aus dem Etschtal mit einer Länge von km 28, dann die von Süden, von Bormio aus, die erwas kürzer ist und dann noch die Auffahrt vom oberen Etschtal. In einem Bogen geht es ein Stück durch die Schweiz und die Strasse stösst dann kurz vor dem Gipfel auf die Anfahrt von Bormeo. Viele Fahrer nahmen diese Strasse als Retour und kamen am späten Nachmittag wieder zum Bahnhof Spondigna zurück.
Also los, wasserlassen - wassernehmen, Uhrzeit 9.25. Die Strasse ist für den Verkehr gesperrt. Eine lange Prozession von Radlern windet sich an diesem noch frischen Morgen durch das immer enger werdende Tal, hübsch bewaldet mit einem rauschenden Gebirgsbach mal rechts, mal links. Unsere 6er Gruppe löst sich gleich auf und wir sehen uns erst oben am Joch wieder mit einem Zeitunterschied von 2 Stunden. Am Dorf Stilf vorbei und dann in einer Kurve sieht man weit oben Schneefelder und die bizarren Spitzen des Stelvio. Etwas weiter rechts ein Skulpturengarten mit Totem ähnlichen Objekten, die an Materpfähle der Indianer in Canada erinnern. Bei der Rückfahrt erkenne ich neben Hirschgeweihen auch noch gebleichte Knochen und Gerippe, wahrscheinlich von Radfahrern, die bei der Besteigen ihr Leben gegeben haben. Weiter hoch kommt man zum Hotel von Gustav Thöni, dem grossen Skisportler. Bis hierher ist alles okay. Pause machen, ein Verpflegungsstand bietet natürlich Apfelsaft, Apfelstückchen, Tee und ich beisse noch in einen Powerriegel. Bereitstehende Ambulanz und Hubschrauber beruhigen den schnellgehenden Puls. Ein Rollstuhlrenner kommt vorbei und macht alles mit seinen Armen, dann ein horizontaler Radler und auch einige Verrückte, die Babys und Kleinkinder in einem Anhänger hinter sich herziehen. Von hieraus sieht man steil über uns die S-Kurven, die berühmten Kehren, die sich bis zum Joch hochwinden, ich schätze noch 1000 mt. hoch. Auf der Karte sind 15% Steigung angegeben, d.h. auf den letzten 6km ist ein Höhenunterschied von 900mt. zu bewältigen. Auf der linken Seite grauschwarze Geröllfelder und darüber die Gletscherzungen vom Ortlermassiv. Die Steigung wird jetzt immer heftiger. An der 24 Kehre wieder anhalten und Luft schnappen. Es sind insgesamt 48 Kehren, von denen einige den Namen berühmter Radfahrer haben. Ich lese Rebellin und auch Pantani, konzentriere mich aber auf das Abzählen der Kehren. Bei den 180° Wendungen kann man jeweils wieder etwas Schwung nehmen. Aber diese 5-10Meter reichen dann doch nicht lange hin. Bei der 18. Kehre dann wieder eine Pause, dann bei der 14., 10. usw. Die Luft wird etwas knapp. Ein Radfahrer liegt mitten auf der Strasse. Böse Erinnerungen steigen in mir auf. Ich höre den Helikopter und die Ambulanz heraufkommen. Am nächsten Tag lese ich in der Südtiroler Volkszeitung, dass es sich allerdings um eine Pilzvergiftung handelte und auch die Hubschrauberpiloten mussten mit Vergiftungserscheinungen den Dienst quittieren. Die letzten 5 Kehren kann ich dann nur noch mit Pause fahren, dh. ein grades Strassenstück und dann in der Kehre pausieren. Man muss jetzt immer etwas essen. Na endlich bin ich oben. Das Schild sagt Passo dello Stelvio - Silfser Joch mt. 2876, mit dem Ehrennamen "Cima Coppi", zu Ehren des grossen Radfahrers, der hier vor 60/70Jahren noch bei Schotterwegen einige legendären Siege herausgefahren hatte. Hier oben tummelt sich eine irrsinnige Radfahrermasse und ich finde fast keinen Platz mehr, um auch nur mein Rad abzustellen. Wie auf dem Rummel mit Buden und Bierständen saufen und fressen die ausgemergelten Heldinnen und Helden, um das Nahrungsdefizit wieder pari zu bringen: deux bieres s'il vous plâit, pas de quoi! Die Zeitung berichtet am nächsten Tag von 7500 Teinehmern.
Ich hatte 4 Stunden für den Aufstieg benötigt. Leo, unser bester Fahrer, hatte es in weniger als 3 Stunden geschafft und Piero, unser Senior mit 65 Jahren quälte sich 5 Stunden.

Onkel Martin - Der Rote Baron

E pedala Notizie e Curiosità


Che ve ne pare ?
Secondo me a Martin piacerà...Il Presidente

Nuove foto di Martin





domenica 14 settembre 2008

Stelvio in ottava rima.

Stelvio 2003. Marco Ciapetti vs Cicloamorosi. Sfida all'ultimo grammo di bagaglio.
Allora il Moro era "il" Moro, e l'Intercity fu sconfitto. Battuto, ci regalò queste ottave sublimi.
Grazie Marco, torna quando vuoi, sei il benvenuto.

Di Stelvio, di sudore ed altri canti.


Di buone nuove è un venerdì foriero
e della vita aumenta il suo decoro,
e ingentilisce all’uomo il suo pensiero,
giacché quest’oggi un si parla di lavoro.
Inforco stamattina il mio destriero
e scendo in strada a giugnermi a coloro
che vanno a faticar dal monte al piano,
e prendo il treno in direzion Milano.

E come sia non so, l’è un caso strano,
ma dopo che un pioveva da 6 mesi,
ci volle combinare il fato arcano
un tiro che un po’ ci lasciò sorpresi.
Giungeva infatti il treno su a Tirano
sotto un diluvio di tuoni e lampi accesi;
ma noi si sa che la fatica è bruta,
la tappa fino a Bormio ormai è dovuta.

La corsa è fin da subito intessuta

di strappi che lo sforzo fan durare.
E sotto l’acqua la faccia si fa muta,
ch’oltre alle ruote il resto fa girare...
Ma al fin di quel soffrir una bevuta
e un lauto pranzo su’i’ tavolo a mangiare;
davanti a questo ben non feci il bove,
e del dolor dimenticai le prove!

E delle pioggia si scordò anche Giove,
il dì di presso ci volle alfin graziare,
e noi che lì giungemmo da ogni dove
dovemmo far quel che toccava fare!
Mezzora era passata dalle nove
che s’attaccò lo Stelvio a pedalare.
Fra un’ala immaginaria di tifosi
Avanzò il gruppo dei Cicloamorosi.

E sui tornanti subito insidiosi
ben presto El Graspa rapido involava,
ma tallonato dagli scatti nervosi
del Marco a 100 metri lo guatava,
e pria di giugner agli erti perigliosi
lo buon amico di dietro a sé lasciava.
Solo spingeva su di gran carriera
passando dalla casa cantoniera.


Ma il troppo andar si paga all’alpe austera!
Scorgeva infatti potente la falcata
di quel ch’un tempo per la sua criniera
del Moro delle Signe era chiamata,
e che pompando a quella sua maniera
nel sole ora brillava la pelata…
Tradendo appen lo sforzo su quel viso,
di stucco ci lasciò con un sorriso.

Non sai, caro Franchin, quanto t’ho inviso
in quella dura prova al sommo stacco
che’l sol pensier è di vedersi assiso
fra cibi, frutte e bevande di Bacco!
Ma non mancò il guiderdone arriso
a quei che nel sudore giunse stracco,
ma fiero ostentando la passione
che lui s’immaginava da campione.

E dopo un po’ co’un cappellin sornione
arriva pedalando a viso aperto,
felice come un citto il Rampicone,
e poi quel Graspa che avanzava incerto,
gittossi su un panin come un Leone!
Seguiva con tenacia il forte Alberto,
e come il padre aspetta il buon figliolo,
s’attese Piero ch’arrivasse al molo.

Di tutti questi amici il fitto stuolo
non voglio importunar con le mie voci;
mi dispiaceva d’esser qui da solo
ad affrontar questi passi feroci.
Sarebbe bello poter spiccare il volo,
io ch’ero l’Intercity delle Croci;
ma tempo ed anni troppo n’è passato,
mi sa che son soltanto «Accelerato».

Ringrazio quei che m’hanno qui ascoltato
di quattro ottave, almen per quel che vale,
questo poema un po’ sconclusionato
che spero un sia venuto troppo male.
E Sergio spero tenga preparato
l’Istrion tornare presto a spiegar l’ale;
e se mi dicon che non v’ha più stanza
almeno mi si lasci la speranza...


Marco, l’Intercity – 27/09/2003

sabato 13 settembre 2008

venerdì 12 settembre 2008

E pedala pedala pedala Social-life Settembre 2008



Tra notizie e curiosità e social-life. Sergio

Le prime FOTO!!! by Martin







Controllore tedesco.

Solo per dire che controllore FS in tedesco si dice

"ZUGFUHRER!!!"

irbix - il Moro di Signa

giovedì 11 settembre 2008

E pedala pedala pedale Settembre 2008 - Notizie e curiosità


Oltre alle bici fantasma ci sono anche dei cicloamorosi fantasma. Chi ha notizie di Leo 2 ?

Il Presidente

Sempre caro mi fu quest'ermo colle

Dopo aver letto la seconda parte del colle stelvio ": macchè Leopardi! Franchino è meglio...(e poi non è gobbo). Sergio

mercoledì 10 settembre 2008

Stelvio 2: sabato 30 agosto, la montagna sacra.

“Si racconta che i 5 Cicloamorosi dormirono profondamente la notte avanti la giornata dello Stelvio: ma, in primo luogo, erano molto affaticati; secondariamente avevano già date tutte le disposizioni necessarie, e stabilito ciò che dovessero fare, la mattina.”

Magari. La sera prima, a tavola, al fresco, dalle nostre labbra era uscito di tutto men che una strategia; unico caposaldo il tentar di risparmiare i 40 chilometri da Merano a Spondigna usufruendo del comodo passaggio del Trenino della Val Venosta http://www.vinschgauerbahn.it/it/default.asp

Ma c’era molta incertezza su quale treno prendere, sul come riuscire a fare biglietti e colazione in tempo utile, in quale stazione salire a bordo. I due stinchi ed i sei litri di birra ingurgitati nel pomeriggio ancora funestavano le cavità intestinali dei tre Cicloamorosi della prim’ora, mentre i due Zii serali stavano ancora facendo trainspotting. In queste condizioni qualunque decisione è puramente casuale: unica possibile convergenza il treno delle 7.40, domani “vedremo”.

Se esistono un dio dei ciclisti, una madonna della pedivella, un santo della forcella, sabato mattina li ho visti all’opera. Durante la notte Albi non russa e mi fa dormire magnificamente, tutti sono puntuali alle 7 per la colazione, il treno delle 7.40 arriva in “perfetto ritardo” e permette ai due “zii del traispotting” di salire a bordo. Siamo tutti e cinque sul treno; poco dopo, arrivati alla stazione successiva, sale anche Martin: tutti insieme, un miracolo.

Il treno è stipato di ciclisti e bici, tanti hanno pensato di fare come noi. Probabilmente siamo gli unici italiani, almeno sul nostro vagone. Altoatesini, tedeschi, austriaci, olandesi… tutti tirati a lucido, magri ed eleganti, polpacci guizzanti, belle bici lustre ed oliate, maglie tecniche multicolori, belle cicliste abbronzate e affusolate e… tutti col biglietto. Noi… no, Martin sì, e ho detto tutto.

Per rimediare io ed il Rampicone ci dirigiamo verso la macchina emettitrice: ogni vettura ne è dotata e gli indigeni la usano senza problemi: denaro, carte, tessere: click, track, sguish, tlack, e via che cade il biglietto per sé e per la bici. Ci avviciniamo e studiamo il mostro tecnologico. Non è difficile, ce la potremmo anche fare. Solo che il biglietto in totale costa 9,5 euro, dobbiamo fare 10 biglietti (5 cristiani e 5 bici) e non abbiamo carte: dovremmo sottostare alla cinica lotteria dei resti: se la macchina non ha spiccioli hai perso! Con l’esperienza consumata dei viaggiatori intelligenti valutiamo il rapporto costo/beneficio e la probabilità che passi il controllore nel treno stipato all’inverosimile, basta un’occhiata e via, torniamo ai nostri posti senza aver speso.

Martin ha seguito tutta la scena e mi sorride. Commentiamo in tedesco: “fünf netten italienischen natürlich ohne fahrkarte” – “cinque zuzzurelloni italiani senza biglietto, naturalmente”. In tedesco suona meglio e fa meno pena.

Stazione dopo stazione, e sono tante, ci avviciniamo a Spondigna. Del controllore nemmeno l’ombra, cvd.

Finalmente Spondigna! Sole, vento, temperatura ideale. E centinaia di ciclisti che scendono dal treno e dalle macchine, salgono in sella e sciamano per l’unica strada verso la montagna sacra. Lassù, lo Stelvio.

Salendo allo Stelvio da Trafoi hai tutto il percorso davanti. Vedi metro per metro, tornante per tornante, quello che ti aspetta. Strada dritta, poi montagna verticale e lassù i ghiacciai ed i tetti dei rifugi. Tutto lì, a portata d’occhio e di gamba. Fa impressione, ma il sole e la condivisione della fatica coi mille altri ciclisti dovrebbero farci volare!

Man mano che avanziamo sul mite falsopiano fino a Prato allo Stelvio e a Gomagoi il nostro torrente di biciclette si ingrossa col contributo dei ciclisti che confluiscono dai lati. Dalle macchine parcheggiate, dagli alberghi, dalle case, dai villaggi vicini, ogni metro aggiunge un ciclista, ogni stradina un gruppetto, ogni paese un plotone. Tutti su.

Senza macchine, il solo suono degli ingranaggi, echi di voci e richiami e niente altro, a salire. Perdiamo subito Martin e Piero, Albi poco dopo. Si profila il primo dei 48 tornanti, superiamo l’hotel di Gustav Thoeni a Trafoi, cominciano le danze. Tocca a me staccarmi. Dopo un mese e mezzo di totale inattività podistico-ciclistica, con la sola forza della mente non si sale sullo Stelvio. Seguo per qualche tornante, con lo sguardo, il Rampicone e Zio Gavia, eleganti ed efficaci. Mi concentro sulla mia salita. Tornante dopo tornante non c’è respiro, non c’è appello, eppure si sale, si sale! 23 chilometri per 48 tornanti, intorno un sacco di gente che rispettosamente sale con te. Ti dà strada, ti saluta, ti rispetta, ti sorride, e quante belle cicliste! Siamo già a 1.500 metri, c’è ancora vegetazione ed i tornanti si susseguono nel bosco, un serpentone multicolore e silenzioso, e se alzi gli occhi al cielo vedi la neve e la vetta, sembra lì. Sui muretti di ogni tornante c’è gente smontata di sella che si riposa; lo faccio anch’io in un paio di occasioni. Guardi su e vedi il serpente multicolore che sale, guardi in basso e vedi ancora gente che arriva: molti sono ancora in piano, sulla diritta, altri stanno cominciando a salire; un serpente magico composto da migliaia di muscoli colorati, felici.

Saliamo. Il bosco finisce, cominciano i prati, continuano i tornanti. I pompieri di Bolzano hanno organizzato due ristori. Benedetti! E’ una gioia rifocillarsi all’aria fina dei 2.000 metri. Acqua, succhi, the e mele tagliate a spicchi. Me ne mangio una mezza dozzina a furia di spicchi. Ma è ora di andare lassù.

Ora la montagna è imponente, maestosa. La strada è più stretta, le pendenze si fanno più impegnative, il corpo del serpente rallenta ma avanza, inesorabile, nel sole.

Sembrano Ande, sembra un sentiero Inca, in cima si vedono i tetti dei rifugi, sembra una città sacra. E’ una montagna sacra oggi, senza macchine, per migliaia di ciclisti. Mancano ancora una decina di tornanti, vedo la coda del serpente, giù a valle, 2.500 metri in basso, e vedo la testa, in cima, a 2.758 metri, solo 300 metri di dislivello sopra di me. Bellissimo. E poi in cima, finalmente.

Cerco subito Zio Gavia ed il Rampicone. Cerchiamo un posto per riposarci, per mangiare e per aspettare gli altri. Individuiamo il Rifugio Pirovano che si rivelerà ottimo alla bisogna. Ma Zio Gavia è inquieto. Sente la gamba che scalpita, il polpaccio che freme, i pensieri che fuggono… ha deciso, riparte!

Va a fare il GAVIA!!! E ci lascia, al sole, ad aspettare gli altri e a goderci la giornata di gloria; noi birra e salsicce, lui di nuovo verso il cielo. Se avrà voglia di raccontarci il suo Gavia, il nostro Blob è a disposizione.

Arrivano Albi, Zio Martin e Zio Piero. Ci godiamo il sole e la brezza. Pensiamo a Zio Gavia, dove sarà adesso, in discesa, già impegnato a riguadagnar metri… un brindisi, alla salute.

Zio Martin torna a Merano, è tempo di scendere a Bormio. La discesa è un film in cinemascope. Siamo rimasti parecchio in cima ed ora siamo quasi soli a volteggiare verso valle. Il cielo è ancora sereno, senza fatica voliamo sulle curve e sui rettilinei. Mi assale la malinconia. Sto per lasciare tutto questo, perdo quota, mi sfuggono i metri, scendo! Lascio un paesaggio incredibile, le grida delle marmotte, i muri vecchi, l’altezza.

Pennelliamo curve e muretti, sgranati e soli, ognuno perso nei propri pensieri e nella cura a non finir di sotto.

Fatto un quarto di discesa ci riuniamo. Guardiamo su: un muro, un sacco di strada e tornanti.

Giù si vede altrettanto, nel tramonto.

irbix - il Moro di Signa

martedì 9 settembre 2008


Ottima cosa leggere di pedalate e sudate altrui inscatolati e ben protetti dalle ventate...Attendo fiduciosio il seguito, caro Franco. Alessandro Gatto detto Sasha

domenica 7 settembre 2008

Stelvio 1: venerdi 29 agosto, la montagna ad orologeria.

Primo giorno di Stelvio. Col Rampicone ed Albi decidiamo di partire all'alba, alle 4.35 di venerdi; Zio Gavia e Zio Piero ci raggiungeranno in serata, Onkel Martin è a Merano già da una settimana. Fra noi e Merano ci sono 5 treni, a Bologna c'è un cambio di 4 minuti e a Verona di 6, ma perché pensar male? C'è sempre una altro treno, dopo. Naturalmente ce la facciamo, tranquillamente.
Costeggiamo il lago di Garda. Cominciano le montagne. Da tonde si fanno sempre più aguzze e severe man mano che ci avviciniamo all'Alto Adige. A Merano le rocce ci circondano e si fanno ripide e perfette. Il Rampicone ne ricava un senso di oppressione e rimpiange le Ande, altissime ed arrotondate. Oltre ai monti inamidati lo colpiscono anche la perfezione e l'asetticità dei luoghi. E' terrorizzato dai gerani da esposizione e dalle banchine immacolate, dai muri tirati a lucido senza un graffito, dalle persone che parlano un idioma aguzzo ed apparentemente ostile. Io mi ci trovo bene, queste montagne le ho percorse e salite a piedi, le conosco, mi sento a casa. Albi, intanto, sfodera l'espressione della mucca che vede passare un treno.

All'albergo "Cavallino Rosso" ci accolgono in tedesco stretto. Quasi subito, di buon grado, accettano il dialogo in italiano e ci sorridono: merito di Albi, intenerirebbe anche un sasso. Felici, posiamo i bagagli in camera e via in bicicletta, si comincia! L'obiettivo è la birreria Forst ed il suo Biergarten, che raggiungiamo dopo alcuni tornanti in mezzo ai meli. I frutti sono tutti uguali, tutti perfetti ed immoti a riposare sui rami. Intorno agli alberi non vola nulla, nessuna specie di insetto o di uccello che possa modificarne l'aspetto di mela avvelenata di Biancaneve... senza volerlo, acceleriamo l'andatura.

Al Biergarten il bilancio agonistico della giornata è il seguente: 2 stinchi di maiale con crauti, un piatto merenda (un tagliere gigantesco con affettati, formaggi, sottoli e sottaceti), 5 nurnberg wurstel e due wurstel bianchi lessi di aspetto alquanto equivoco, 6 litri di birra, tre sorbetti, una grappa, un Braulio ed un Fernet. Per digerire tutto questo ci vuole almeno un'ora di letto. Scendiamo in albergo (i soliti meli!) e dormiamo il sonno del serpente che ha inghiottito un maiale appena uscito da una tenda dell'Oktoberfest.

A sera arrivano Zio Gavia e Zio Piero. Sono contrariati per le troppe ore passate in treno, ma il racconto della nostra prestazione alimentare scioglie la loro tensione e li spinge ad emularci. Nel Garten dell'albergo, al fresco, aggrediscono polpo, varie specie di crostacei ed invertebrati marini in guazzetto e una pizza marinara. Cibi fuori tema ma molto efficaci per l'umore.

Verso le 22 ci raggiunge Onkel Martin. Elegante e rilassato da una giornata spesa fra sole, piscina e buona tavola (grigio era e bello e di gentile aspetto...), perfetto vacanziere di espressione tedesca, si unisce alla nostra animata conversazione che verte su strategie, rapporti, sveglie, orari del treno per Prato allo Stelvio ed altro ancora... All'una siamo finalmente a letto. Domani si sale, decisamente.
irbix - il Moro di Signa

mercoledì 3 settembre 2008

Stupore tanto...

O allora ? Ma come !?...Franchino nostro crea e produce e nessuno usa questo blog-blob ? ! Capisco ma non comprendo...Sergio

martedì 26 agosto 2008

Impresa e Impresari


Eccoli indicati al pubblico ludibrio ! ...Sono loro lo zoccolo duro dei cicloamorosi ovvero Gli Impresari ovvero ancora coloro che fanno Imprese pedalate ( ma anche cazzeggiate ) . Da sin. : Alberto, Franco, Martin,Piero, Simone e Leonardo. Fiori e non opere di bene, grazie. Sergio

Lo Stelvio attende

Orsù, andiamo. E' tempo di sudare...( San Genesio del Ciclo ) Il Presidente

lunedì 21 luglio 2008

Domenica 20 luglio - La SocialPappa presidenziale. Commento più sotto.










Dal Presidente riceviamo e pubblichiamo:




...ieri, domenica venti luglio, magnifica giornata assolata ma ben ventilata , la quasi totalità dello zoccolo duro cicloamoroso ha pedalato e ben si è satollata tra ameni conversari e terribili malignità sugli assenti. Ha infine brindato con ottimo champagne al nuovo logo sociale, opera di Alberto ( opera di cui alleghiamo documentazione fotografica ) e auspicato ogni bene di pura sopravvivenza del Gruppo. Per la storia si dice anche che erano presenti i signori Alberto, AnnaFranca, Franco, Francesca, Luciana, Simone e Sergio. Sic transit gloria mundi, il Presidente.