domenica 22 febbraio 2009

IL SENSO DEL TATTO - di Giuseppe Valentini


L'anziano uomo era conosciuto dall'intero paese per il suo modo affabile di conversare con la gente.
Molti lo interrogavano sul senso della vita. Lui aveva un modo tutto speciale di viverla, diceva che per affrontarla bisogna pensare che il corpo, a lungo andare, si deteriora e pertanto devi allenarti a sfruttare anche le parti del corpo che usi meno. “Vedete - diceva - io ho imparato ad usare anche la mano sinistra, così all'occorrenza, posso usarla al posto della destra.
Per la vista sto imparando la lettura braille, così se la vista venisse a mancare potrei ancora leggere tranquillamente ed attraverso questa ho scoperto quanto sia importante anche il senso del tatto. Un tempo non davo peso a questo quinto senso, poi col passare del tempo, ho iniziato a valorizzarlo, qualsiasi cosa che io tocchi la sensibilità dei miei polpastrelli trasmette sempre al mio cervello sensazioni che si collegano a ricordi della mia gioventù. Spesso, quando sfioro casualmente la pelle di una giovane, così compatta e liscia, mi ricorda quella della prima e unica donna della mia vita. Mi diceva che sapevo accarezzarla con delicatezza da farle accapponare la pelle. Me ne accorgevo perché il mio tatto, in quei momenti, si faceva più ruvido. Inoltre mi succede anche quando tocco qualcosa di caldo o freddo. Il tatto in queste situazioni ha dei limiti invalicabili; quando il calore è eccessivo il tatto ti avverte che, per non bruciarti, devi togliere la mano da quella sorgente di calore, come quando il freddo raggiunge un limite inferiore allo zero devi fare altrettanto per non rimanere congelato. Puoi anche affidarti ad esso per controllare le stoffe ed altro, in questi casi il tatto diventa il giudice delle qualità che tocchi. In fondo anche l'amicizia ha a che vedere con questo senso, perché una stretta di mano si fonde con il tatto dell'altro. Un tempo nei mercati la stretta di mano concludeva gli affari fra i contadini ed era più importante di una firma su un contratto. Esiste anche un modo metaforico di dire "agire con tatto", ed è vero. Però a me piace accostare il significato del tatto alla carezza in quanto, al di là dei cinque sensi, è quello che esalta e coinvolge anche gli altri, perché sprigiona un senso di una interiore gioia.”

Beppe

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